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Anteprima

Assassin’s Creed IV: Black Flag, anteprima

Parliamoci chiaro, Assassin’s Creed è un franchise di indubbio fascino, che ha saputo cogliere la travolgente onda del successo, sfociando poi nella soluzione meno apprezzata e sicuramente più commerciale dell’uscita annuale. E proprio con questa cadenza, che a sei anni dalla release dell’originale primo capitolo, ci troviamo ora a parlare della quinta proposta del team Ubisoft Montreal. Dovendo poi dirla tutta, non è solo la sede canadese a metter mano sul gioco, come ribadito più volte dai boss della software house, la serie vede una collaborazione a trecentosessanta gradi tra più uffici, ognuno impegnato in un dato compito, ognuno essenziale al fine ultimo: creare un Assassin’s Creed soddisfacente e vincente.

In questa anteprima focalizzeremo la nostra attenzione sull’elemento clou di Black Flag: l’introduzione del mare come vero e proprio elemento open world, completamente esplorabile, vasto e affascinante. In particolar modo possiamo dar adito a nuove interessanti informazioni trapelate dall’ultimo hands-on concesso alla rivista ufficiale Xbox di questo mese.

In profondità…

In primis, torniamo a parlare dei team occupati nella realizzazione di Assassin’s Creed IV, poiché è quello di Ubisoft Singapore a curare l’aspetto “marittimo” del gioco. Dopo l’introduzione abbastanza poco incisiva, ma assai gradita, delle battaglie navali nel terzo capitolo (numericamente parlando) della serie, era scontato e comunque importante approfondire questo aspetto. I ragazzi di Singapore hanno dunque arginato i confini, approfondito le meccaniche, arricchito le soluzioni e creato una superficie esplorabile a bordo della nostra Jackdown davvero immensa… tutto questo a detta del team di sviluppo chiaramente. Le prove comunque avute dalla stampa mondiale riferiscono di un lavoro ben svolto, assai intrigante, e soprattutto dall’enorme potenziale: sarà davvero curioso vedere in fase di recensione se questo aspetto garantirà un salto in avanti o meno per la serie.

Arriviamo ora a parlare della fase “underwater” di questo Black Flag. Durante le nostre escursioni sottomarine potremo andare a caccia di tesori, goderci fantastici scenari, rilassandoci tra una barriera corallina e un relitto da esplorare… ovviamente fintato che lo schermo non si tingerà di rosso, segno dell’imminente attacco di un predatore. Effettivamente Ubisoft ha sempre voluto sottolineare come nei fondali marini saremo unicamente prede, e tra i predatori figurano vari tipi di squali… grandi, aggressivi, mortali. A rendere le cose ancora più adrenaliniche sarà la barra dell’ossigeno, essenziale per la respirazione sott’acqua. Attaccati da uno squalo dovremo infatti trovare riparo, ovviamente questo comporterà un’attenta analisi della situazione: nasconderci dietro una barriera corallina ma con scarso ossigeno potrebbe relegarci per sempre ai fondali, morti. Stessa cosa qualora dovessimo trovarci in prossimità di un tesoro: se abbiamo perso troppo tempo nella sua ricerca, l’ossigeno potrebbe essere calato così drasticamente da metterci dinanzi ad una scelta essenziale: continuare a cercarlo rischiando di riminare senza fonte di respirazione o recuperare prima dell’ossigeno per poi tornare sui nostri passi? Insomma saranno svariare le situazioni che andremo ad affrontare e la libertà di scelta è un “plus” davvero apprezzato. Speriamo dunque che in fase finale tali scelte risultino vincenti e ben implementate.

 

… e in superficie!

Altra feature di estrema importanza, introdotta in AC III, risiede nelle battaglie navali. Anche in questo caso i ragazzi di Ubisoft Singapore hanno ingranato, lavorando a migliorie e affinando aspetti prima assai grezzi, o comunque abbozzati. Innanzitutto non sarà possibile trascurare i potenziamenti della nostra Jackdown: in Black Flag dovremo affrontare diverse tipologie di navi avversarie, ognuna delle quali realmente unica e pericolosa a suo modo. Ad esempio, iniziare un duello a suon di cannonate con un semplice veliero da esplorazione sarà totalmente diverso nell’affrontare un’ammiraglia “ornata” a dovere. Stando a quanto dichiarato dalla rivista citata poc’anzi,  avremo a che fare con cinque diversi tipi di imbarcazioni, tra questi la goletta, il brigantino o diverse proposte di fregate, che poi si classificheranno in una seconda scala che va da piccola a grande. Insomma non mancherà una certa varietà anche da questo punto di vista.  Non è stato trascurato nemmeno l’aspetto meteorologico, che avrà la sua importanza. Una tempesta potrebbe infatti salvarci da uno scontro troppo arduo, dandoci il tempo di “scivolare” tra le onde e sfuggire ai colpi nemici.

Una novità che riguarda l’esplorazione e l’interazione con la superficie marina, è la possibilità di conquistare determinate zone, liberandole dall’influsso dei Templari. Un po’ come avveniva nei passati Assassin’s Creed con i fortini avversari.  Anche in questo caso dovremo lavorare non poco, in taluni casi affrontando ardue sfide. Ad esempio si parla dell’uccisione di un comandate dopo aver sbaragliato ben sei postazioni difensive, insomma un compito da veri assassini. Una volta “conquistata” la zona, potremo renderla efficacemente protetta installando cannoni a difesa. Ne vengono svariati vantaggi, come attirare navi nemiche nel raggio di azione di queste disposizioni, per poi farle tirare giù dai nostri nuovi “amici”.  Più in generale comunque, sembra essere stato migliorato il sistema di mira e di sparo, ora più preciso e responsivo.

Che si mangia stasera?

Passiamo dunque alla “caccia”. Si, caccia. Non si tratta di pesca, qui si tratta di affrontare giganti del mare, squali e balene, muniti di arpione o cosa sia. Qui si tratta di trovarsi a bordo di una imbarcazione a remi intenti a scrutare il movimento di un grande squalo, per poi attaccare… ed una volta scagliata la prima pietra? Meglio scagliarne tante altre. Colpita la nostra preda, questa cercherà di scappare, e avendo il nostro arpione (collegato al nostro mezzo da una fune) infilzato, ci trascinerà per poi tornare ad attaccare dopo aver subito altri colpi. Quando ci punterà sarà il momento di sferrare il colpo decisivo. Tutto questo sembra avverrà tra un mare tinto di rosso, schizzi di acqua contro il nostro schermo e tanta, tanta adrenalina. Una volta uccisa e catturata la preda partirà una piccola cinematica ove l’equipaggio ci osannerà issando a bordo il “bottino di guerra”.  Il gioco disporrà inoltre di un sistema di crafting, che a detta del team sarà molto più vicino a quanto visto in Far Cry 3 che in AC III.

Concludendo

Siamo dunque giunti a termine di questa nostra anteprima dedicata al “comparto acquatico” di Assassin’s Creed IV: Black Flag. Le premesse per qualcosa di veramente bello e ben realizzato ci sono tutte, e il team di Singapore sembra aver introdotto una novità quanto meno stuzzicante, ad una serie che da troppo tempo stagnava in un gameplay sempre divertente, ma mai innovativo e fresco. Balck Flag è comunque tanto altro, è un gioco che vede nei pirati la figura chiave, nella lotta tra gli Assassini ed i Templari il proprio obiettivo. Balck Flag è un mondo che sembra immenso, ben articolato e paradisiaco. Balck Flag è questo ed altro, e non vediamo l’ora di poterlo provare fino in fondo, nella sua versione finale, attesa per il prossimo 31 ottobre su Xbox 360, PlayStation 3 e Wii u, per poi approdare il 22 novembre su PC e Xbox One. Infine il 29 novembre lambirà le sponde della PlayStation 4. 

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